Iveco passa all'indiana Tata, ricavi per oltre 22 miliardi. I sindacati: "Non abbassiamo la guardia"

Iveco Group è stata venduta all'indiana Tata Motors, rende noto l'azienda. L'accordo prevede “la creazione di un gruppo di veicoli commerciali con la portata, il portafoglio prodotti e la capacità industriale necessari per affermarsi come leader globale in questo settore dinamico”. L'opa volontaria - per un corrispettivo totale di circa 3,8 miliardi per Iveco, escludendo le attività di difesa e i proventi netti derivanti dalle attività di difesa - sarà promossa da una nuova srl di diritto olandese interamente controllata da Tata. Il completamento dell'opa è subordinato alla separazione delle attività di difesa e riguarda le azioni ordinarie emesse dopo la separazione delle attività.
Dall'unione tra Tata Motors e Iveco nascerà un gruppo con vendite superiori alle 540mila unità all'anno; insieme avranno ricavi combinati di circa 22 miliardi di euro, suddivisi tra Europa (circa 50%), India (circa 35%) e Americhe (circa 15%) con posizioni interessanti nei mercati emergenti in Asia e Africa. Le due aziende hanno “un portafoglio di prodotti e capacità altamente complementari, sostanzialmente prive di sovrapposizioni nella struttura industriale e presenza geografica”. Iveco Group è nata il primo gennaio 2022 in seguito alla scissione da Cnh Industrial.
Non saranno chiusi impianti in Italia o ridotta la forza lavoroTata non chiuderà alcun impianto o sito produttivo di proprietà o utilizzato da Iveco Group e non ridurrà la forza lavoro. Garantirà “la promozione di una cultura di eccellenza, in cui ai dipendenti qualificati verranno offerte opportunità di formazione e sviluppo di carriera”. La sede principale di Iveco Group rimarrà in Italia, a Torino. Lo si apprende dalla nota congiunta Tata-Iveco.
Con 19 siti industriali e 30 centri di Ricerca&Sviluppo, Iveco opera con sette marchi nei settori dei veicoli commerciali e speciali, in quello dei sistemi di propulsione e nei servizi finanziari correlati. Ha circa 36mila dipendenti nel mondo. La sede legale si trova ad Amsterdam, il quartiere generale a Torino. La società, presieduta da Suzanne Heywood, è quotata alla Borsa di New York (Nyse) negli Stati Uniti e su Euronext Milan di Borsa Italiana. L'amministratore delegato è Olof Persson.
Pieno e unanime sostegno dal Consiglio di amministrazione del gruppo, che raccomanda l'adesione all'offerta pubblica d'acquisto volontaria di Tata Motors. Exor, principale azionista di Iveco Group, ha assunto l'impegno irrevocabile a sostenere l'offerta e portare in adesione la propria partecipazione azionaria pari a circa il 27,06% del capitale e al 43,11% dei diritti di voto complessivi. Il dividendo straordinario stimato di 5,5-6 euro per azione rimane soggetto agli adjustments di chiusura connessi alla vendita.
“Questo è un passo logico successivo alla scissione del business dei veicoli commerciali di Tata Motors e permetterà al nuovo gruppo di competere su una base veramente globale con due mercati domestici strategici in India ed Europa. Le attività complementari del gruppo risultante dalla combinazione delle due realtà e la sua maggiore portata rafforzeranno la nostra capacità di investire con audacia. Non vedo l'ora di ottenere le necessarie approvazioni e di concludere l'operazione nei prossimi mesi” commenta Natarajan Chandrasekaran, a capo di Tata Motors. “Siamo orgogliosi di annunciare questa unione strategicamente significativa, che unisce due aziende con una visione condivisa sulla mobilità sostenibile. Inoltre, le più robuste prospettive della nuova realtà sono fortemente positive in termini di sicurezza dell'occupazione e dell'impronta industriale di Iveco Group nel suo complesso” sottolinea Suzanne Heywood, presidente di Iveco Group.
Tata mira all'acquisizione del 100% di Iveco Group con il successivo delisting da Euronext di Milano. Entrambe le società ritengono che “gestire Iveco come una controllata totalitaria sia di grande importanza per il successo sostenibile del business di Iveco e per la creazione di valore a lungo termine” si legge ancora nella nota congiunta di Tata Motors e Iveco Group.
Il governo: “Vigiliamo”Il governo “sostiene investimenti esteri di qualità e seguirà da vicino l'evoluzione dell'operazione, per garantire la tutela dell'occupazione, delle risorse strategiche e della filiera produttiva”, fanno sapere fonti di Palazzo Chigi a proposito delle operazioni legate al gruppo Iveco, sottolineando che “il progetto di fusione” con l'indiana Tata Motors “rappresenta un riconoscimento del valore delle tecnologie italiane”. L'esecutivo, proseguono le stesse fonti, “resta disponibile a collaborare con tutti i soggetti coinvolti per favorire un risultato utile alla nostra nazione. In ogni caso, il governo vigilerà per la tutela di ogni asset strategico ai sensi della disciplina vigente”.
È stata annunciata oggi, proseguono fonti governative, “un'importante operazione industriale che apre nuove prospettive di crescita per il gruppo Iveco, storica realtà italiana, e per i suoi lavoratori, attirando l'interesse di Tata Motors, grande gruppo multinazionale indiano” con un progetto che prevede “che le strutture produttive rimangano in Italia, mantenendo occupazione diretta, indotto e filiere di approvvigionamento. Non sono previste delocalizzazioni, al contrario, si punta a un'espansione internazionale solida attraverso una collaborazione con uno dei principali produttori mondiali di veicoli, senza sovrapposizioni operative ma con evidenti opportunità di crescita”. Lo fonti di Palazzo Chigi ricordano che l'India è “partner strategico” con cui “l'Italia ha recentemente firmato un piano congiunto per rafforzare la cooperazione economica e industriale. Questo accordo è tra i primi risultati concreti di quel percorso condiviso”.
I sindacati, Fiom: “Gravissimo, operazione senza confronto”, Confsal: “Mai abbassare la guardia”“È gravissimo quanto è avvenuto rispetto alla vendita dello storico gruppo Iveco. Iveco ha ufficializzato oggi la vendita di Idv (Iveco Defence Vehicles) e Astra al gruppo Leonardo, e successivamente ha comunicato la vendita del resto del gruppo a Tata Motors. È inaccettabile che l'azienda abbia proceduto alla cessione di un intero settore industriale senza un confronto con le organizzazioni sindacali” affermano Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil.
“Si apre una fase nuova e come sindacato siamo pronti a coglierne le opportunità, ma senza mai abbassare la guardia. Il futuro di Iveco, con i suoi oltre 13.000 lavoratori in Italia, non può essere lasciato all'incertezza o alle sole logiche finanziarie” Sara Rinaudo, vicesegretario generale della Fismic Confsal, commenta la cessione di Iveco a Tata. “Ogni cambiamento - osserva Rinaudo - deve poggiare su una visione industriale concreta, capace di tutelare l'occupazione, investire sull'innovazione e rafforzare la presenza europea del gruppo. In un contesto complesso come quello attuale, dove la transizione energetica e le dinamiche geopolitiche impongono scelte rapide ma coerenti, crediamo sia necessario un confronto trasparente tra azienda, governo e parti sociali”.
Rai News 24